Nel finale dell’ultima presentazione avevamo parlato del momento cruciale dei gialloblù con due scontri diretti consecutivi a fare da spartiacque della stagione. Il primo è si è risolto con una vittoria mai in discussione a Latina (66-91), in cui la Elachem ha tirato col 48% (11/23) da fuori e ha portato cinque giocatori in doppia cifra.
Anche l’ospite di domenica sera, la Moncada Energy Agrigento, è stata autrice di una prestazione balistica dall’arco irripetibile. La Fortitudo, che prima dell’ottava giornata era la formazione peggiore da tre punti (30%), ha tirato con l’80% (8/10) nel primo quarto e con un complessivo 63% (17/27) che ha annichilito Cantù (96-78). Il capitano Chiarastella (1985), all’undicesima stagione in questa maglia, con in mezzo una parentesi biennale a Biella, ha sfiorato la tripla doppia con 23 punti (100% dal campo) 9 rimbalzi e 8 assist per una valutazione totale di 39 ed è anche il miglior passatore (5.8) di Agrigento.
Sotto canestro fa coppia col centro Polakovich (2000), totem vecchia scuola da 206cmx111kg, miglior rimbalzista globale del girone verde, sia offensivo (3.4) sia difensivo (7.5), che manca la doppia-doppia di media per un soffio (9.25pt), a causa della percentuale deficitaria ai liberi (43% con 12/28). Il solo cambio negli interni è Peterson (2002), ala grande di 208cmx80kg, che gioca 11’ di media.
I migliori realizzatori di Agrigento non sono degli americani, ma due italiani. Il primo è l’ala piccola Ambrosin (1997), mortifero col suo 42% (24/52) dalla distanza, che gli permette di viaggiare a 15 punti a serata e con un season high di 28 nella vittoria con la Luiss, mentre il secondo è la guardia Sperduto (2000), al debutto in A2, che in qualità di sesto uomo riesce a produrre 14 punti in solo 21’ di media. Il play titolare è Cohill (2000) che nello stesso minutaggio di Sperduto è ancora timido e poco coinvolto nel gioco (4.6 di valutazione), per quanto risulti il migliore da fuori (47%) anche se con un numero ridotto di tentativi (19), ma potrebbe essersi sbloccato contro Cantù infilando 19 punti.
Completano il reparto interni l’esperta guardia italoargentina Morici (1994) affidabile presenza difensiva, il play Meluzzi (1998) capace di portare maggior ordine (3.3 assist) per quanto battezzabile da fuori col suo 11/44 e il giovane play Caiazza (2003).
La Fortitudo Agrigento è una squadra molto propensa alla soluzione da fuori (quarta per tentativi presi con 29 di media), secondo peggior attacco (74.1), ma che è anche la miglior difesa con soli 77.3 punti concessi, rispetto agli 87.1 di Vigevano, con la capacità di concedere soltanto 8.5 triple vincenti a serata agli avversari.
Sarà una partita che potrebbe proiettare i ducali anche all’ottavo posto, in caso di risultato positivo e di sconfitta della Luiss in trasferta con l’Urania, come togliere il pizzico di certezze acquisite a Latina. Sarà il campo a emettere il suo verdetto, come sempre.
PUNTO FORTE: L’enorme iniezione di fiducia da fuori dopo la vittoria con Cantù.
PUNTO DEBOLE: La peggior squadra ai liberi per distacco (63%). Un limite nei finali punto a punto.