Tutti i segreti del "prof" Cucchi: "Ghersetti l'atleta che mi ha più impressionato"


Gli immancabili pantaloni corti indossati quotidianamente a prescindere dalla stagione e dal meteo, il passo di chi ne ha viste e vissute tante sulla panchina a bordocampo. Paolo Cucchi sta affrontando la sua ennesima stagione della carriera su un campo di basket da preparatore atletivo di Vigevano. Nato a Ferrara il 15 gennaio 1961, vanta una lunga carriera da giocatore in B2, C1, C2 fra Mortara, Cassolnovo, Pavia, Vigevano, Biella e Milano. Una volta appese le scarpette al chiodo, ha conseguito una laurea Isef a Milano nel 1985, per iniziare quella di preparatore a tempo pieno nel 2006 a Vigevano, dove è rimasto per quattro stagioni, partendo dalla A Dilettanti per poi arrivare in Legadue. Correva l'anno 2010. La mancata iscrizione dell'anno successivo lo costrinse a emigrare a Castelletto Ticino, in serie B, per approdare successivamente  in serie A1 con Montegranaro. Nel 2012 è tornato Castelletto con la vecchia conoscenza del basket vigevanese Luigi Garelli (che aveva tra le sue fila il neo gialloblu Marco Ceron), poi tre anni a Oleggio sempre in serie B, fino a ritornare a Vigevano per prosegurie l'avventura dalla serie C con coach Simone Bianchi, per arrivare ai giorni nostri.

"La mia carriera da preparatore legata soprattutto a Vigevano è legata principalmente a due fattori - spiega Paolo -. Innanzitutto per il fatto di sentirmi a casa, abitando a pochi chilometri dalla città, e poi perchè quando ho cominciato la carriera professionistica in A1, mi sono chiesto con mia moglie cosa avremmo voluto fare, se passare la vita in albergo o in giro per l'Italia, oppure preferire la stabilità. A me piace molto insegnare, sono professore di educazioni fisica in una scuola media a Trecate da 36 anni, per cui ho preferito trovare un compromesso".

Dalla serie B della passata annata alla serie A2, Cucchi ha ridisegnato la preparazione per questo campionato. "Esiste una differente capacità dei giocatori, per cui ci siamo concentrati sui particolari e gli aspetti specifici. Con i giocatori cerco sempre di confrontarmi, è molto importante essere economici ed equilibrati nello sviluppo del gioco, consumando meno energie per arrivare alla fine della partita al top. Ho inserito sistemi di allenamento alternativi come ad esempio pilates, che ci permette di arrivare a distretti muscolari molto profondi, che permettano loro di raggiungere un maggiore equilibrio sia bnella zona alta che nella zona bassa del corpo, visti i numerosi contatti esistenti in partita. Per cui pochi carichi e molti lavori di propriocezione, prevenzione, con tanti disequilibri per stimolare la catena cinetica dell'equilibrio nelle varie situazioni.

L'obiettivo è stato quello di avere grosse prestazioni per un breve periodo, in questo modo abbiamo avuto subito la possibilità di giocare a pallacanestro sin dalla prima settimana della preparazione, mantenendo successivamente i carichi, prponendo sempre un allenamento diverso dall'altro per stimolare i giocatori, coinvolgerli dal punto di vista mentale". E quale è stato il giocatore vigrevanese che più l'ha impressionato dal punto di vista atletico? "Senz'altro
Mario Ghersetti, un italoargentino con doti fisiche fuori dal comune".