Vigevano-Forli’, sfida numero 36 della storia


Non c'è storia migliore se non raccontare quella tra Vigevano e Forlì. La rivalità tra le due città è jurassica, nata nel campionato di serie A (attuale Serie B) 1963/64. L'Ursusgomma, a quei tempi, aveva come rivale la All'Onestà di Milano che proprio in quell'anno salì tra le Elette del basket davanti ai ducali e fu subito sostituita dai romagnoli della Libertas. Vigevano e Forlì sono anche le due squadre nel panorama cestistico nazionale che organizzavano carovane di tifosi per andare a sostenere le squadre che giocavano contro la rivale e finiva sempre in rissa come a Udine dove giocava la Ramazzotti o a Varese dove giocava la Becchi. Settimo Milanese, Brugherio,Reggio Emilia, Bologna, sono stati altri lidi da... combattimento. Ma di storica importanza sono anche gli intrecci e gli scambi di giocatori e tecnici. Guerrieri fu per sette anni l'artefice del successo di Forlì prima di allenare a Vigevano, De Sisti si fermò a cinque a Vigevano dopo la cacciata da Forlì con la squadra prima in classifica, senza dimenticare "topone" Piero Pasini da Forlimpopoli che non riuscì mai ad essere profeta in patria e il forlivese d'adozione, l'emiliano Gigi Garelli. Tra i giocatori vogliamo ricordare il goriziano Norino Plotegher, già capitano a Forlì, in seguito lo divenne anche a Vigevano e qui c'è rimasto, senza dimenticare il nobile "Bill Russell" italiano Federico Nizza, D'Amico e tanti altri. 
 
Le sfide si sono fermate in campionato a 35 con 18 vittorie romagnole e 17 lomelline, ma potevano essere il doppio se in Serie B, nel tempo, non avessero fatto i due gironi. Andiamo a rivisitare con la memoria molti ricordi di questa favola. Il primo incontro si giocò nella Palestra forlivese di Viale della Libertà, vinsero i "verdi" 51-55 con un'ottima prestazione di Morani e Mauri, a sorpresa i Libertassini si imposero 60-61 alla Carducci facendo cadere l'imbattibilità e con questa vittoria Forlì si salvò dal pericolo retrocessione. I migliori tra gli ospiti furono De Fanti e un piccolo tenace Degli Esposti. Nel campionato successivo, siamo nell'ultima gara prima della sosta natalizia 1964, la formazione vigevanese allenata dal pavese Lele Rosolen, conquista una facile vittoria (63-56), la Carducci sembra un campo di hockey su ghiaccio, l'unico a non risentirne è Cappelletti mattatore della serata. Il ritorno si gioca sul neutro di Reggio Emilia (Forlì ha il campo squalificato), la formazione di coach Ranuzzi ha bisogno di vincere per salvarsi dalla retrocessione, con un arbitraggio cavilloso e spesse volte impreciso, Carmellini, a 10" dal termine, si vede il pallone ruotare dentro il ferro e poi uscire, mandando le squadre ai tempi supplementari (63-63). Poi Forlì la spunta 76-73.
 
 Nel campionato 1966/67 la sfida avviene alla prima giornata di campionato. A Vigevano si beve per digerire con un Ramazzotti mentre a Forlì ci si scalda con le stufe Becchi. La delusione da parte dei tifosi vigevanesi è l'assenza della tribunetta, tanto agognata e promessa, alla Carducci. Guerrieri rifila 20 punti ai suoi ex 72-52, ma al ritorno questi si vendicheranno con tanto di interessi vincendo 88-60. In sostanza la Becchi sono cinque giocatori (Conti, Nardi, De Fanti, Tesoro e Plotegher) ma quel giorno furono tutti in gran forma e tanto bastò per salire in Serie A. Ci rimase un anno solo, vendette Plotegher al Rag. Colombo, un giocatore che viaggiava a 20 punti a partita. Con un Tony Gennari in più, la Becchi in casa furoreggia superando un Biancosarti senza Gnocchi 62-49 e vince anche la gara di ritorno sul neutro di Cremona (questa volta è Vigevano ad avere il campo squalificato) 59-65. Tanti sono i supporters giunti sia dalla Lomellina che dalla Romagna e la Palestra Spettacolo è gremita, i rossoblu nei primi venti minuti sono eccezionali (36-22) Poi Binda e compagni calano favorendo la rimonta degli ospiti con Gennari che segnerà 30 punti.
 
 Forlì diventa Iris e Vigevano si abbina all'Azienda calzaturiera Pegabo, al Villa Romiti si perde, ma la squadra è stata in vantaggio per lungo tempo, poi come spesso capitava, era l'arbitraggio a decidere la squadra vincente. Con Nizza, Plotegher, Mauri e Longhi fuori per raggiunto limite di falli, i ducali si dovettero arrendere 83-77 con Rovati autore di 32 punti. La Pegabo alla Carducci fa la voce grossa e vince 61-55 ammutolendo i numerosi tifosi giunti da Forlì dove, per la prima volta, non si registrarono incidenti di rilevanza tra le opposte fazioni. Con quei due punti persi, i romagnoli vennero raggiunti in testa alla classifica da Biella e Padova. 1970/71 Coach De Sisti si prende la sua rivincita personale vincendo a Forlì 54-58. Il pubblico, dopo averlo a lungo insultato e fischiato, rimase quasi come scioccato e i vigevanesi, soli contro tutti, (Frigerio, 22 punti, prese due cazzotti volontari da Bosini e Tesoro che gli costarono quattro punti di sutura), riuscirono comunque nell'intento di porlarla a casa con solo 2 tiri liberi a favore in 40 minuti di gioco e così successe anche nella partita di ritorno dove i ducali superarono i rivali negli ultimi secondi di gioco grazie ad un tiro libero realizzato da Benazzi (55-54)
 
Si prosegue giocando un campionato avaro di risultati per entrambe le squadre (alla fine la Pegabo giungerà decima in classifica e sesta Forlì). Rossoblu e Neroarancio si incontrano nell'ultima giornata d'andata a Forlì, i vigevanesi in vantaggio per quasi tutta la partita, vengono danneggiati in maniera determinante dai direttori di gara Sarra e Melone "uomini venuti dal Sud", tant'è che anche il pubblico di casa, già arrabbiato con i propri beniamini, fu concorde nel biasimare tanta partigianeria.79-68 fu il risultato finale. Arrivò la sconfitta per la Pegabo anche tra le mure amiche 62-65 consacrando la fine di un calvario. Dalle scarpe si ritorna a bere e l'Ivlas supera la Libertas in casa 48-44. Albanese 16 punti è l'MVP mentre viene rimandato il debutto di Walter Vigna. Il ritorno a Forlì sembra essere una costanza, Vigevano dopo esser stata in vantaggio per 36 minuti su 40, si fa sorpassare nel finale, Malachin sbaglia il libero del pareggio e Rosetti mette il canestro della staffa 68-65.
 
Si arriva ai tempi della Mecap e le due formazioni si ritrovano in A/2, La Libertas è Jollycolombani, l'allena Dado Lombardi, Steve Mitchell e Kim Anderson sono gli stranieri, Bonora, Fabris, Cordella, Del Seno, Solfrizzi, Dalla Costa, Lasi e Zonta è il gruppo che supera i gialloblu di Gianni Asti 101-89 con Mayes e Solman e a seguire Iellini, Malagoli, Franzin, Delle Vedove, Zanello, Tognazzo e Crippa che la spuntano nel ritorno vincendo di un solo punto 74-73. Si ritrovano sempre in A/2 nel campionato 1982/83 dove Forlì è scesa dal piano superiore. Questa volta a bere sono i romagnoli, divenuti Acqua Brillante sotto la guida di coach Giancarlo Asteo. Le stelle sono Rod Griffin e Graig Shelton, Andreani, Cordella, Francescatto e Sonaglia sono gli altri interpreti principali che gliele suonano a Forlì ad una remissiva American Eagle dell'ex-Guerrieri (111-85) che si rifà nella gara di ritorno vincendo dopo i tempi supplementari 104-103 con Thomas e Ross sopra le righe, Marino Zanatta e Maggiotto a seguire.
 
Bisogna arrivare agli anni 2000 per rivedere qualche sfida, Forlì torna in B/1 dopo 8 anni di B/2, Siamo ai play-off, ci si aspetta una finale tra Vigevano e Forlì e succede che in semifinale i gialloblu vengono eliminati dalla Sinteco Ferrara (1-2) e i biancorossi da Borgomanero (0-2). Ma passa una stagione che la Stav Vigevano elimina Forlì ai quarti di play-off 2-1 (99-73, 68-76, 101-94). Nel 2007/8 vanno ancora a braccetto e si fanno eliminare ai quarti di finale da Treviglio (Forlì 0-2) e Casalpusterlengo (Vigevano 1-2). La Miro Radici vince 72-67 a Vigevano ma lascia i due punti al ritorno a Forlì 98-71.